Mi sembra di poter leggere nel lavoro di Guido Corazziari i segni incoscienti di un cambiamento genetico che riguarda le nostre coste mediterranee. L'immagine puo' sembrare eccessiva, ma cerchero' di chiarirla per spiegarne la sua aderenza alla realta'. Oggi i linguaggi, i comportamenti e le immagini di cio' che chiamiamo Nuovo Design, ( e che rappresenta il versante oggettuale della moda, della musica e delle comunicazioni di massa attuali ) si e' cosė diffuso e radicato, da divenire il codice espressivo di una nuova generazione. Una generazione che parla un dialetto drogato, segnico, apparentemente privo di connessioni logiche, ma in realta' molto conseguente nelle sue decisioni. Una generazione difficilmente controllabile, ma in realta' talmente integrata da potersi permetteremettere l'anarchia. A Berlino come a Milano, Barcellona o Parigi, esiste ormai, una produzione culturale che fa riferimento a questa generazione e a questi nuovi linguaggi, ma produce violente diversita' locali. Espressionista, esaltata, estremista, sensoriale,esproduca " culture " spontanee che nel loro insieme Francois BurcKhardt chiama " locali ". Culture locali che costituiscono ormai un vasto territorio regionale alle soglie di una possibile integrazione europea. Culture giovanili spontanee. Un fenomeno che si oppone alla omologazione del sistema, proponendo una sorta di autonomia locale, privata e delirante, ma proprio per questo altrettanto estesa e forte. Gli oggetti e le immagini di Corazziari vanno quindi viste nel luogo in cui sono prodotte e cioe' a Bari, e i riferimenti che esibiscono, e cioe' degli immaginari New York o Tokyo. Ecco allora che esse segnano una cultura locale nuova, un " provincialismo " esaltato, inteso non come sottocultura, ma come prodotto del livello piu' evoluto di una periferia del sistema che rifiuta di porsi fuori dai nuovi linguaggi, per elaborarli invece secondo una sensorialita' locale. Una sensorialita' che partecipa di una vasta area mediterranea, tutt'altro che contemplativa, dove si affacciano le Puglie, ma anche Beiruth e la Palestina. Un'area di delirio e di straordinaria energia: una cultura provinciale che mette in discussione il mondo.

Andrea Branzi ( Aprile 1989 - Milano )