" E l'arte incontra la tecnologia, una mostra tra natura e progresso "

Il binomio Citta'/Natura è protagonista della mostra di Guido Corazziari,attraverso l'ineludibile elemento della luce artificiale che dà vita alle opere e ne permette la fruizione guidata nell'ambiente oscuro. Difatti la luce non é uno strumento di illuminazione esterna, ma fa tutt'uno con l'opera, perché é il disegno ed il colore di quest'arte tecnologica. L'aria,l'acqua,la terra ed il fuoco, gli antichissimi elemeenti della filolosofia presocratica greca, sono risolti attraverso il filtro dell'elaborazione elettronica, manifestando l'ansia del ritorno alle origini ed insieme la memoria del futuro. Quest'ultima fatica di Corazziari segna un'ulteriore tappa di un lavoro sempre più libero e creativo in cui, trascorso il tempo della contrapposizione dialettica agli adulti ed al sistema sociale, " nel mezzo di cammin di nostra vita ", l'artista può recuperare giocosamente l'immaginario infantile e la cultura popolare della festa. L'immagine più forte della mostra, ma anche l'unica di questo genere nella rassegna, è certo "Angel /Le Ali della Liberta'", un'installazione fatta con materiali direcupero, e luce stroboscopica, la quale ha ottime probabilità di diventare l'immagine " cult " del Corazziari '98, così come l'installazione elettro-pittorica " A / Matisse " - una danza matissiana tra la luna e le stelle in una fredda luce spaziale - lo è stata nel '97. Nel 9O per cento dei casi, però,i lavori rappresentano, tramite materiali freddi, come il plexiglass, il vetro, la plastica, gli elementi primari della natura e gli animali come i "LittleBirds", gli uccellini rappresentati, non secondo il vero, bensì mediati con il disegno che ne fece Walt Disney in "Biancaneve" negli anni'5O.L'operazione di Corazziari: far risaltare il fatto che nell'immaginario collettivo la natura è sempre più quella rappresentata dai media piuttosto che quella con cui essere a diretto contatto. Nella mostra da " RoXette ", Corazziari così si defila dall'esplicito riferimento ai miti della cultura metropolitana,che comparivano in opere come "Barinotte / Vita da single" del'96, totem tecno-trash fluorescente, con videogioco ipertestuale, ed "Elisa", sempre del'96, interazione giocata sul filo di lana dell'intelligenza artificiale e della demenzialità.

Giusy Petruzzelli ( da " R O M A " del 22.4.1998 - Bari )