"Paso doble"

...E DOPPIO IL SOGNO. Poiché duplice é l' identità artistica e dunque il "viaggio" compiuto in territori diversi ma, narrativamente, compatibili; talora opposti ma complementari, come coincidenti lontananze di traiettorie stellari. Ineffabili matematiche del cosmo e del cuore. E doppio, allora, anche il mistero di equidistanti approdi, nella geografia mutevole di chi, audace mèntore di se stesso, riscrive il suo quotidiano percorso, incurante delle mappe dei cartografi, delle minacce del vento, del richiamo di suadenti Sirene. Dualità di suono, in armonico timbro; sinfonia a due che suppone una identica inquietudine, carsica matrice di ogni atto creativo. Parallele le due rette che nello spazio - lo sappiamo - all' infinito si incontrano. Sublime metafora, ancora, dell' incontro apicale degli umani destini, nella irrevocabile costrizione di una geometria altra, e più alta. Lontano/vicino non si annullano, l' io non nega il tu, convivono gli estremi ed il bene - sappiamo anche questo ormai - non elide il male. Vince il chiaroscuro, così come il futuro, mai, esautora il passato. Infiniti, davvero, e cangianti, gli itinerari di ogni Artista ( non è refuso la maiuscola ) , vagabondo sognante ed estremo, la cui singola solitudine attiene all' universale; da sempre. Ancor più è vero se, dal fraterno intreccio che li vincola nella vischiosa linfa degli affetti, Marina e Guido sanno affrancarsi, andando oltre la pelle e le ataviche complicità. Trasmigratori entrambi nella difficile trascendenza della cattività più dolce: quella inderogabile del sangue, di un incipit condiviso, della speculare fierezza di un comune retaggio di genio, arte, passione. Esplode l' ispirazione in traiettorie multiple, di senso alternativo o inverso, eppure mai all' altra/o estraneo, mentre grida di colore sulla tela o armoniche sfumature barocche divengono, di volta in volta, identificazione dell' uno o dell' altra. Oggettivamente differenziabili, pure consentono una simultanea fruizione senza contrasto né dissonanza, scevra da estetici predomini e sopraffazioni valutative. Coesistono quale duplice declinazione che, ad ognuno, concede la libertà autorale di un paradigma, per ciascuno chiaro ed assoluto. Identico l' ancestrale glossario da cui attingere il "lemma" prescelto, coniugandolo, nella sdoppiata personalizzazione, in accezioni divaricate. Emblematica diversificazione di due distinte esigenze creative, il cui nucleo centrale resta, per entrambi esaustivo, irrinunciabile, forte. Felice combinazione binaria, straordinaria endiadi di pittura e scultura "à bijou", per cui coniare, eventualmente, un' unica palindroma "voce" definitiva per un binomio, peraltro, in continuo divenire. L' ossimoro, immediato, che la coppia mi suggerisce è forse la "sconfinata frontiera" dell' empireo cielo dell' arte, da entrambi evocato e raggiunto. Osmosi e cesura possono coesistere nel loro doppio sguardo sul mondo; due visioni opposte e simili, affini ed aliene, non diverse eppure non uguali. NE' TESTA NE' CROCE, LA MONETA RESTA IN ARIA. INUTILE SCOMMETTERE. NON CADRA'...

Fiammetta JORI ( 3 ottobre 2007 - Roma )